lunedì 15 settembre 2014

CONCORSI A BASE DI LIKE? NO GRAZIE!



Chi mi conosce lo sa.
Non partecipo ai concorsi a base di LIKE, chiunque sia ad organizzarli, perché sono una mortificazione della bravura personale dei partecipanti: non vince chi è più bravo, ma solo chi ha la faccia tosta di chiedere con insistenza voti ad amici e contatti vari.
In certi momenti, poi, è un susseguirsi a raffica persino da parte di perfetti sconosciuti che ti arrivano in mail privata per invitarti a cliccare sul like alla loro foto – o ricetta o qualunque altra cosa – in concorso.
Solo questo conta, la faccia tosta. 
 E se non si possiede questa dote, meglio abbandonare ogni speranza: nei concorsi a base di like si può anche essere un genio nella materia oggetto del contendere ma non servirà a nulla.
Ci sarà sempre una foto sovraesposta, con la linea storta dell’orizzonte di chi non ha mai sentito parlare del bilanciamento del bianco che avrà più like di voi.
Avete cucinato il piatto dell’anno?
Bene, non potrete nulla contro le pennette alla vodka e salmone miracolosamente riemerse per l’occasione dall’oblio post anni ottanta cui erano state relegate.
Non cercate di capire le loro centinaia di like, non ci riuscireste. 
Ma fidatevi: cosi’ è e così sarà. Anche se non vi pare.
Per non parlare poi del ritorno di immagine delle aziende che puntano su questo criterio per farsi followers a buon mercato. Bene, ogni produttore un po’ lungimirante, secondo me, è in grado di capire che l’ondata di spam che inevitabilmente salta fuori da questi eventi alla fine ha più effetti negativi che positivi. 
 "Oggi, 15 settembre 2014, è stata organizzata una protesta contro quei concorsi in cui i vincitori non sono scelti da una giuria, ma sono decretati dai "Mi piace". 
Se aderisci alla protesta, condividi questo post e, se hai un blog, pubblicane il testo anche lì.
Perché siamo contrari ai concorsi a base di LIKE?
  • perché non premiano la bravura e la competenza;
  • perché rappresentano per eccellenza l’anti-meritocrazia;
  • perché sono la versione facebookiana delle lobby, del nepotismo, delle baronie;
  • perché danneggiano anche l'azienda che vi si affida (che finisce per fare spam e non pubblicità).
Molto meglio una sana e golosa competizione a suon di mestoli, pentole e assaggi visivi, ma soprattutto… che vinca il migliore!"

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